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Addio a Paolo Rossi che è morto a 64 anni, stroncato da un male incurabile, era nato a Prato il 23 settembre 1956. Indimenticabile al mondiale di Spagna del 1982 dove si laureò campione del mondo con l'Italia di Bearzot, trasformando il sogno impossibile dei tifosi italiani nei sei gol che fecero vincere all’Italia il Mondiale 1982.

Il 1982 fu un anno fortunato per il 26enne Rossi che divenne l'idolo di una nazione intera, ed ebbe il primo figlio Alessandro. Paolo iniziò nel Lanerossi-Vicenza, passò poi al Perugia arrivarndo dopo alla Juventus. Grande centravanti d'area di rigore,  dopo l'esperienza in bianconero passò al Milan ed infine chiuse la sua carriera calcistica nel Verona, insieme a Roberto Baggio e Bobo Vieri detiene il record di gol azzurri ai Mondali con nove marcature.

Il soprannome Pablito arrivò nel 1978 trovato dal giornalista Giorgio Lago, allora inviato per il Gazzettino.

Rossi in maglia bianconera, si aggiudica numerosi trofei come due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa ed infine la Coppa dei Campioni 1984-1985.

Paolo Rossi sapeva già di essere malato di tumore ma lo scorso marzo, durante il lockdown, aveva registrato un breve appello contro il coronavirus dicendo "Non muovetevi, state a casa con le vostre famiglie".

Era un uomo semplice, gentile, timido ed umile, schivo dalla notorietà, lascia la moglie Federica Cappelletti, sposata in seconde nozze nel 2010, e tre figli: Sofia Elena, Maria Vittoria e Alessandro. Discreto e riservato non aveva detto a nessuno della sua malattia, solo i famigliari ne erano a conoscenza, era convinto di potercela fare, ma purtroppo così non è stato.

Vogliamo ricordarlo con i seguenti  video che ne raccontano la sua storia:

Il primo della Rai

Quindi un ricordo di Telequattro

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